COME DA TRADIZIONE
Il
primo e il due novembre rappresentano da secoli due tappe fondamentali della
liturgia, onorati da più parti con rituali antichissimi, diversi nella forma ma
identici nello spirito. Celebrazioni religiose, che si tramandano di
generazione in generazione e restano un punto fermo nello scorrere delle
stagioni.
già
intorno al III secolo, le
prime comunità cristiane erano solite celebrare una festa in onore dei santi, la ricorrenza fu introdotta nelle liturgie
cristiane il 13 maggio del 609,
quando Papa Bonifacio IV dedicò un Pantheon in onore
alla Vergine Maria e a tutti i martiri. Lo spostamento al primo novembre,
invece, risale al pontificato di Gregorio III, che decise di far coincidere la
solennità cristiana con il capodanno celtico, l’intenzione del Papa era di far
perdere di significato i riti pagani.
La
commemorazione dei defunti, invece, fu istituita nel 998, dall’abate
benedettino Odilone di Clury, il quale dispose che, dopo i vespri del primo
novembre, le campane della sua abbazia dovessero suonare con rintocchi funebri.
La solennità fu istituzionalizzata da Papa Gregorio IV, e per
volere di Papa Sisto IV, fu estesa
a tutta la chiesa d’Occidente nel 1474.
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