Papa Francesco ha risvegliato nel cuore tanta speranza,
soprattutto tra la
gente umile, semplice, dimenticata, quella che non conta
agli occhi del
mondo. Sta portando avanti il suo pontificato in nome di tre
semplici parole:
Gioia,
croce e giovani.
GIOIA : oggi
non è più tanto di moda, ci si lamenta sempre troppo per
lasciare spazio alla
gioia; c’è la crisi, la recessione, sono tutti i motivi per
non essere felici. Ed
invece, Papa Francesco ha scelto proprio la gioia come
prima parola da proporre
a chi vuole vivere in pienezza il proprio cammino:
“non siate mai uomini e donne tristi, un cristiano non può esserlo
mai! La
nostra non deve essere una gioia che nasce dal possedere tante cose, ma
nasce dall’aver incontrato una persona, Gesù,
anche quando il cammino si
scontra con problemi e ostacoli che sembrano
insormontabili”
In quanti di noi queste parole saranno risuonate come un
balsamo
consolatore, quante persone avranno sentito rivolto proprio a loro
quelle
parole. Parole che sicuramente hanno dato nuova forza per andare avanti,
nuove speranze.
CROCE : amore al denaro, potere, corruzione e anche –ciascuno
di noi lo
sa e li conosce- i nostri peccati personali. Ma proprio morendo sulla croce
Gesù ci ha
redenti, dunque noi per essere veri cristiani dobbiamo imitarlo,
offrire il
nostro tempo per gli altri, fare opere
di solidarietà, prendere
ogni giorno la nostra croce con amore e non con
rassegnazione, perché
come dice Papa Francesco :
“la croce ci abbraccia con amore non porta alla tristezza”
GIOVANI : sono stati quelli che per prima hanno capito
le novità che
Francesco portava con sé, e subito lo hanno amato, attratti dalla
sua
autenticità. Infatti i giovani amano i testimoni che mettono in pratica
quello
che dicono. Papa Francesco ha trovato subito le parole giuste per
entrare
in sintonia con loro:
“voi
avete una parte importante nella festa della fede! Voi ci portate la
gioia e ci
dite di vivere la fede con cuore giovane, sempre, anche a
ottant’anni! Con Cristo
il cuore non invecchia mai”
e
nell’invitarli alla XXVIII giornata mondiale della gioventù che si terra a
luglio a Rio de Janeiro, ha detto loro:
“preparatevi bene, nelle vostre comunità, perché quell’incontro sia un segno
di
fede per il mondo intero, i giovani devono dire al mondo che Gesù è
buono, che
il messaggio di Gesù è buono, è buono uscire da se stessi per
portare Gesù alle
periferie del mondo”
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