LA FINE DEI RESTAURI
VIADANA (Cavallara) - Sarà il vescovo di Cremona Dante Lafranconi a presiedere domenica 10 marzo alle 10 la messa che sancirà il termine dei lunghi lavori di restauro della chiesa parrocchiale dei santi Stefano e Anna di Cavallara. Il Vescovo sarà affiancato da don Stefano Zoppi, dal vicario zonale monsignor Floriano Danini e da monsignor Achille Bonazzi, responsabile diocesano per i Beni culturali ecclesiastici. Alla celebazione sarà presente anche il sindaco Giorgio Penazzi. La mattinata si concluderà con un aperitivo e con il pranzo comunitario in oratorio.
Sulle coperture della navata centrale vennero rilevate numerose carenze su tutte le coperture dell’edificio con infiltrazioni che minacciavano sia la parte centrale che gli altari laterali e la sagrestia. In buona parte il sottotetto era invaso dai piccioni che avevano contribuito al suo degrado. Il difetto più grave era costituito comunque dalla mancanza di uno strato impermeabile e dalla pendenza superiore alla media che aveva provocato, associata alle vibrazioni del transito degli automezzi, lo slittamento dei coppi di recente fattura, creando in numerosi punti notevoli infiltrazioni. Si era inoltre provveduto alla completa ricucitura delle numerose fessurazioni rilevate nelle muratura laterali. I canali di gronda avevano richiesto controlli e integrazioni nonché la posa di nuove scossaline di protezione sia sui vari cornicioni del campanile che della chiesa. La copertura del presbiterio, che si presentava come la più particolare, da decenni non era interessata da adeguata manutenzione; per cui il suo stato di conservazione era molto critico al punto da creare una situazione di pericolo. La falda di raccordo con il campanile si presentava staccata dal paramento murario e le infiltrazioni dell’acqua piovana avevano provocato numerosi crolli di intonaco e stucchi. I sottotetti delle porzioni corrispondenti agli altari laterali non erano accessibili e anche la pesante struttura costituita da travetti che sopportavano pianelloni in cotto versava in stato molto precario, giudicando dalle numerose ed estese infiltrazioni ben evidenziate nell’interno degli altari laterali. Così la falda in lato ovest che sormontava anche la sacrestia e la cappella contenente l’altare e dei due piccoli locali posti ai due lati della stessa usati un tempo come confessionali.
06 Marzo 2013
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